Dialetto

Sono ormai pochi, circa un migliaio, le persone che parlano o semplicemente intendono questo dialetto limitato ad una zona del Piemonte che va, pur con notevoli varianti, da Fontane in Val Corsaglia a Prea passando per Norea, Baracco, Rastello e Miroglio.

Nella zona dell’Italia settentrionale di nostra competenza, e cioè l’estremità meridionale del Piemonte, ci fu un rapido incrociarsi di popolazioni, l’elemento linguistico celtico si intromise sicuramente e così quello germanico ad opera dei Franchi di Carlo Magno. Ci fu la stessa mescolanza linguistica di altre parti dell’ex Impero Romano.

Il “Kyé” va inserito nel gruppo gallo – romanzo o occitano che comprende la parlate di tutto il Midì della Francia e, al di qua delle Alpi, le valli cuneesi e quelle torinesi fino alla Val di Susa.

Il Kyé ha inoltre subito l’influenza delle parlate confinanti liguri, franco -provenzale, provenzale alpino, piemontese.

L’argomento è stato ampiamente trattato nel libro di Livia Barbero RuffinoLa parlata del Kyé” edito a cura della nostra associazione.

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